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Assistenza nell'adozione della Carta d'Identità Elettronica (CIE)


Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale n.75 del 01/04/2005, della Legge n.43 del 31/03/2005 (conversione del D.L. n.7/2005), viene dato ufficialmente il via all’emissione della CIE.
L’articolo 7 vicies comma 2 della citata legge dispone infatti che “dalla stessa data di cui al comma 1 (1 gennaio 2006), la carta d’identità su supporto cartaceo è sostituita, all’atto della richiesta del primo rilascio o del rinnovo del documento, dalla carta d’identità elettronica, classificata carta valori, prevista dall’articolo 36 del testo unico di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 28/12/2000, n.445. A tal fine i comuni che non vi abbiano ancora ottemperato provvedono entro il 31 ottobre 2005 alla predisposizione dei necessari collegamenti all’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA) presso il Centro Nazionale per i Serivizi Demografici (CNSD) ed alla redazione del piano di sicurezza per la gestione delle postazioni di emissione secondo regole tecniche fornite dal Ministero dell’Interno.”
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Come si evince dall’articolo sopra riportato, ribadito dalla circolare n.20 del 18/04/2005 del Ministero dell’Interno, tutti i comuni dovranno iniziare ad emettere la CIE a partire dal 1 gennaio 2006, previo svolgimento delle attività burocratiche preliminari all’emissione.

Quali attività espletare per emettere la CIE

Per poter emettere la CIE l’Ente deve espletare le seguenti attività:
1. allineamento dei Codici Fiscali relativi ai cittadini presenti nell’anagrafe comunale con l'Agenzia delle Entrate (entro il 31/10/2005);
2. popolamento dell’Indice Nazionale delle Anagrafi (INA) (entro il 31/10/2005);
3. inoltro della richiesta di autorizzazione all’emissione della CIE alla Prefettura di competenza;
4. accompagnare la richiesta con Piano di Sicurezza per la gestione delle Postazioni di Emissione;
5. acquisto della/e postazione/i di emissione;
6. installazione del software fornito dal Ministero;
7. collaudo del Sistema ed emissione della CIE.



Quali difficoltà superare

Risulta evidente come l’Ente possa incontrare anche serie difficoltà nel predisporre, pianificare ed ottemperare a tutte le attività sopra elencate senza un adeguato supporto tecnico. E’ infatti indispensabile allineare i codici fiscali, popolare l’INA, predisporre il Piano di Sicurezza, valutare tecnicamente la postazione di emissione e procedere con la sua installazione.
Tutte attività che prevedono un impegno di tempo, di risorse umane e di cultura informatica.



I servizi di GATE Srl per la CIE

Per tutti questi motivi GATE Srl si rende disponibile ad operare in termini di consulenza e di operatività per agevolare il raggiungimento dell’obiettivo CIE da parte dei propri clienti.
I servizi forniti da GATE Srl prevedono l’affiancamento del comune nella validazione dei codici fiscali e nel popolamento dell’INA mediante la fornitura di opportuni moduli software, l’erogazione della formazione necessaria al loro utilizzo, la predisposizione della richiesta di autorizzazione all’emissione della CIE e del Piano di Sicurezza da presentare alla Prefettura di competenza, la consulenza nella scelta delle postazioni hardware di emissione della CIE, il collegamento con il nostro software di anagrafe, l’attivazione e l’avviamento definitivo di tutto il sistema.

In questo contesto la prima attività da svolgere è la validazione dei codici fiscali dei cittadini ed il popolamento dell’INA.
Il comune già in possesso del modulo software integrato nella nostra anagrafe potrà effettuare i collegamenti telematici del caso con estrema facilità.
Il nostro sevizio di assistenza è a disposizione per tutte le informazioni necessarie.

Effettuata questa prima fase di allineamento e di popolamento sarà necessario predisporre un progetto nel quale elencare i punti ancora da svolgere ed il relativo impegno economico da predisporre per il completamento del progetto CIE.
Ma mentre il quadro normativo è certo per la fase di allineamento dei codici fiscali e per il popolamento dell’INA, non lo è altrettanto per ciò che riguarda eventuali finanziamenti da parte del Ministero per l’acquisto delle postazioni di emissione, certificazioni delle Unioni di comuni per accentrare gli acquisti, quantità e modalità di fornitura delle nuove CIE.



Si ritiene pertanto utile un minimo di attesa al fine di evitare dispendio di risorse.

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